Il RID, rapporto interbancario diretto, è un servizio di incasso crediti basato su un'autorizzazione continuativa conferita dal debitore alla propria banca di accettare gli ordini di addebito provenienti da un creditore.
Per formalizzare l'autorizzazione all'addebito e quindi creare la delega RID sul proprio conto corrente, il debitore può, a seconda della modalità di adesione all'AEA da parte del creditore, o rivolgersi alla propria banca oppure sottoscrivere il modulo RID presso il creditore, che provvederà, assumendosi le proprie responsabilità (raccolta della firma del debitore) a trasmettere la richiesta di autorizzazione all'addebito. Tale richiesta, se accettata dalla banca, consentirà al creditore di dare l'avvio alla spedizione degli addebiti.
In alcuni casi il RID è funzionale al regolamento (addebito) di altre tipologie di servizi della stessa banca del debitore e quindi non può essere revocato senza che venga estinto anche il servizio per il quale è stato predisposto.
Caratteristiche:
Per il debitore:
È conveniente sotto il profilo economico, poiché elimina l'uso delle ricevute e consente, rispetto ad altri sistemi di pagamento, di risparmiare le imposte di bollo, ed è abbastanza sicuro sia perché il buon fine dell'operazione è favorito dall'esistenza di una delega permanente conferita dal debitore alla propria banca (direttamente o per il tramite del soggetto creditore per mezzo della procedura interbancaria AEA - Allineamento Elettronico Archivi).
È comodo e accessibile, dato che consente per esempio di effettuare i pagamenti delle utenze senza doversi recare materialmente presso l'ufficio postale o presso la banca.
Per il creditore presenta il vantaggio che il ritorno di eventuali insoluti è piuttosto tempestivo.
Pagamento e Storno:
I RID alla scadenza, in presenza di fondi sul conto, vengono sempre pagati dagli istituti di credito anche in presenza di eventuali contestazioni successive alla scadenza, a meno che non si sia revocata precedentemente l'autorizzazione alla banca stessa, per un determinato pagamento non ancora scaduto (sospensione della delega) oppure per tutti i pagamenti a venire (revoca della delega). Nel caso in cui il debitore goda della "facoltà di storno", ha la possibilità di contestare l'addebito fino a 5 giorni dopo la scadenza. Tale facoltà deve essere espressamente riconosciuta al debitore da parte del creditore, al momento della creazione dell'autorizzazione all'addebito (delega). Dal 5 luglio 2010, in seguito al recepimento della direttiva europea in materia di pagamenti (PSD, Payment Services Directive)per tutti gli utenti classificati come "consumatori", ossia le persone fisiche che non hanno un conto corrente per finalità professionali, la facoltà di storno è estesa dai 5 giorni lavorativi a 8 settimane.
Tipologie:
Dal 5 luglio 2010 ci sono solo due tipologie di RID:
-
RID ordinario (accorpamento di RID commerciale e RID utenze)
-
RID veloce
Da luglio 2013 il pagamento e l'incasso delle disposizioni domiciliate tramite RID saranno sostituiti, progressivamente, dal
nuovo rid "europeo" denominato Sepa Direct Debit
(SDD) con cui sarà possibile raggiungere tutti i Paesi dall'area euro già previsti per i bonifici SCT.
Esisteranno
due tipi di SDD
:
-
SEPA Direct Debit Core
, rivolti a
qualsiasi tipologia di utente
-
SEPA Direct Debit B2B
rivolti
solo ad aziende, enti e persone giuridiche
in generale.
DOMANDE FREQUENTI
Che cosa è la SEPA?
SEPA è l'acronimo che identifica la Single Euro Payments Area (l'Area unica dei pagamenti in euro), ovvero un'area nella quale gli utilizzatori degli strumenti di pagamento - i cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e gli altri operatori economici - indipendentemente dalla loro residenza, possono effettuare e ricevere pagamenti in euro non in contanti sia all'interno dei confini nazionali che fra paesi diversi, alle stesse condizioni e con gli stessi diritti e obblighi. In termini numerici, la SEPA riguarda 32 paesi (tutti i paesi dell'Unione Europea più l'Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein, la Svizzera e il Principato di Monaco) per un totale di 513 milioni di cittadini e circa 9.200 istituzioni finanziarie.
Quali sono i contenuti della SEPA?
Il progetto SEPA, avviato oltre 10 anni fa - su impulso delle autorità europee - dall'industria bancaria e dei pagamenti europea, prevede la definizione di standard comuni per bonifici e addebiti diretti, i due principali servizi di pagamento al dettaglio in euro diversi dal contante. La migrazione ai nuovi strumenti europei dovrà completarsi entro il 1° febbraio 2014. In Italia, l'adozione dei bonifici SEPA e degli addebiti diretti SEPA determinerà l'eliminazione dei servizi corrispondenti, il bonifico nazionale e il RID. Nell'ambito del progetto SEPA sono state anche definite alcune regole comuni per i servizi basati su carte di pagamento (ad esempio l'adozione del microchip). In prospettiva le attività si estenderanno a servizi innovativi come i pagamenti tramite telefono cellulare o su internet.
Perché realizzare la SEPA?
L'obiettivo della SEPA consiste nel realizzare un mercato unico, concorrenziale e innovativo per i servizi di pagamento in euro di importo non elevato, rimuovendo ogni ostacolo di tipo tecnico e normativo che finora ha impedito l'efficiente funzionamento dei servizi di pagamento all'interno dell'area. La SEPA rappresenta un importante avanzamento della realizzazione del mercato interno nella comunità europea. Come avvenuto con l'introduzione dell'euro per il contante, poter disporre di procedure armonizzate per effettuare i pagamenti in tutti i paesi europei facilita la libera circolazione delle persone, dei beni e dei servizi all'interno dell'area; si tratta quindi di un progetto che ha una speciale valenza politica per l'Europa.
Quali sono i vantaggi della SEPA?
Per i
consumatori
, la SEPA consente di eseguire le operazioni di pagamento in euro verso altri paesi dell'area a partire da un unico conto con la stessa facilità e alle stesse condizioni previste per le operazioni di pagamento nazionali. Coloro che vivono, lavorano o studiano al di fuori del paese d'origine non avranno più la necessità di aprire altri conti. Inoltre, l'abbattimento delle distanze geografiche e la maggiore automazione del ciclo di pagamento insita nella SEPA dovrebbero riflettersi positivamente sulla diffusione di servizi di pagamento innovativi che possono essere innestati sui servizi di base del bonifico e dell'addebito diretto (es pagamenti attivati tramite cellulare o via internet).
Anche per le
imprese
il vantaggio principale della SEPA risiede nella possibilità di ricevere ed effettuare pagamenti da e verso altri Paesi dell'UE con le stesse modalità e tempi dei pagamenti nazionali a valere di un unico conto. I vantaggi più evidenti riguardano le imprese che operano su più paesi europei che potranno accentrare la gestione dei pagamenti e della liquidità senza dover detenere più conti nei paesi nei quali si intrattengono a vario titolo rapporti commerciali. Ulteriori benefici possono derivare, anche per le imprese che operano in ambito esclusivamente nazionale, dall'adozione di un unico standard di trasmissione e ricezione degli ordini di pagamento nel colloquio con le banche, che potrà essere integrato con più avanzate procedure di gestione aziendale e di fatturazione elettronica.
Per le
banche
e gli altri
prestatori di servizi di pagamento
, la SEPA fornisce la possibilità di estendere la propria attività nel settore dei pagamenti al dettaglio su scala europea, poiché saranno in grado di offrire servizi di pagamento armonizzati a una platea che supera i confini nazionali, più facilmente raggiungibile attraverso sistemi di regolamento che operano a livello europeo; ciò fornisce impulso all'integrazione e all'efficienza del mercato europeo dei servizi di pagamento. Dopo l'investimento iniziale, la razionalizzazione delle procedure di trasmissione/ricezione dei pagamenti, nonché la maggiore integrazione delle infrastrutture interbancarie consentirà di ridurre i costi operativi di offerta dei servizi di pagamento.
Quali sono le scadenze della SEPA?
Il Regolamento UE 260/2012 ha previsto che, entro il 1° febbraio 2014, le banche eseguano i bonifici e gli addebiti diretti secondo gli standard e le regole stabilite nello stesso Regolamento; l'utilizzo di questi standard renderà possibile l'invio di pagamenti verso utenti insediati in qualunque paese dell'Unione. Sul fronte della ricezione, è previsto l'obbligo per tutte le banche che offrono servizi di pagamento di essere raggiungibili per i bonifici e gli addebiti diretti iniziati da un pagatore presso qualunque altro paese dell'Unione europea (obbligo già in vigore).
Mentre i servizi di bonifico e di addebito diretto in uso nei diversi Paesi dovranno essere "sostituiti" con i nuovi strumenti SEPA, per i pagamenti tramite carta è stata adottata una strategia di "adeguamento" dei circuiti di carte a un nuovo insieme di standard e processi operativi e tecnici i cui lavori sono tuttora in corso. Importanti traguardi sono stati già ottenuti con l'adozione generalizzata per le carte della tecnologia del microcircuito (standard EMV) che garantisce una maggiore sicurezza di questi strumenti.
Qual è il ruolo della Banca d'Italia
La Banca d'Italia è impegnata nella realizzazione del progetto SEPA, fin dal suo avvio, per promuovere e facilitare la migrazione sia nel contesto del Sistema Europeo di Banche Centrali sia in ambito nazionale dove presiede, insieme all'Associazione Bancaria Italiana, il Comitato Nazionale per la Migrazione alla SEPA.
In attuazione del Regolamento 260/2012 - che fissa le date ultime per il passaggio dai bonifici e dagli addebiti nazionali a quelli SEPA - la Banca d'Italia è stata designata come autorità competente a presidiare nel nostro Paese la migrazione alla SEPA e la regolare applicazione del Regolamento. Svolge questa funzione in quanto responsabile della sorveglianza sul sistema dei pagamenti ai sensi dell'art. 146 del Testo Unico Bancario. In qualità di autorità competente la Banca d'Italia ha recentemente emanato un provvedimento contenente istruzioni applicative per la migrazione: esse consentono la precisa individuazione dei servizi nazionali corrispondenti al bonifico e all'addebito diretto che dovranno migrare agli standard della SEPA, attivano alcune deroghe previste dal Regolamento e, più in generale, richiedono l'adozione di alcune misure organizzative per facilitare l'offerta da parte degli intermediari e l'utilizzo da parte della clientela dei nuovi servizi di pagamento paneuropei.
Cosa cambia in concreto il 1° febbraio 2014?
I bonifici nazionali e gli addebiti diretti dovranno essere eseguiti secondo le regole e gli standard fissati dal Regolamento europeo 260/2012. In particolare, l'utilizzo dello standard di messaggistica ISO-20022 XML costituisce la base per comporre i nuovi messaggi di pagamento che le banche e gli altri intermediari si scambieranno tra loro; tale linguaggio dovrà essere utilizzato per la trasmissione e la ricezione di bonifici e addebiti diretti da parte di quegli utenti (che non sono consumatori o microimprese) che inviano e ricevono dai prestatori di servizi di pagamento ingenti quantità di bonifici e addebiti diretti in forma raggruppata. L'unico codice identificativo del conto di pagamento sarà l'IBAN che in Italia è stato ormai da tempo adottato. Per quel che riguarda il codice di indirizzamento dei pagamenti, il BIC, esso non potrà più essere richiesto alla clientela dal 1° febbraio 2014 per i pagamenti nazionali e dal 1° febbraio 2016 per quelli transfrontalieri.
Quali strumenti di pagamento non cambiano?
Il Regolamento 260/2012 non riguarda le carte, le rimesse e la moneta elettronica. Gli assegni sono esclusi dal progetto SEPA. All'interno del contesto nazionale restano operativi, in quanto strumenti non corrispondenti a quelli SEPA e al momento senza cambiamenti, altri strumenti di pagamento come le RIBA, i MAV, i RAV, i bollettini postali e bancari.
Quale sarà l'impatto sugli utenti del passaggio ai nuovi bonifici e addebiti diretti?
Per i
consumatori
il cambiamento più importante si è avuto con il passaggio all'IBAN per identificare il conto di pagamento, passaggio che in Italia è già avvenuto. Le nuove regole della SEPA prevedono, inoltre, una diversa modalità per gestire gli addebiti diretti sul proprio conto: i consumatori debitori possono dare istruzioni alla propria banca (o altro intermediario) di bloccare tutte le richieste di addebito diretto sul proprio conto o redigere liste di creditori indesiderati (liste negative) o di creditori da cui accettare richieste di addebito (liste positive), fissando anche importi massimi o specifiche periodicità per l'incasso degli addebiti.
Per le
imprese
, soprattutto per quelle di medie e di grandi dimensioni, il passaggio a SEPA comporta la revisione dei sistemi di back office soprattutto nell'invio e ricezione di bonifici e addebiti diretti in forma raggruppata. Per essi è infatti previsto l'utilizzo dello standard ISO 20022 XML anche nella tratta fra impresa e banca e viceversa (obbligatorio in Italia a partire dal 1° febbraio 2016). Il passaggio agli addebiti diretti SEPA per le aziende creditrici rappresenta la principale difficoltà della migrazione per la diversa gestione del processo incasso.
La
pubblica amministrazione
deve adeguare le proprie procedure di pagamento alle regole e agli standard della SEPA. Per la pubblica amministrazione centrale è stato costituito un gruppo di lavoro fra Banca d'Italia, Associazione bancaria italiana e MEF per seguire l'impegnativo processo di migrazione. Per le amministrazioni locali, un ruolo fondamentale nella promozione degli adeguamenti necessari è svolto dalle banche tesoriere.